Giovanni Admin
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| Titolo: Alda sta per "risparire" 10/3/2010, 16:34 | |
| La puniscono e lei stravince Ma Alda sta per "risparire" Notizia del 7 dicembre 2009 - 12:00Fa notizia, qualunque cosa faccia. Se va in onda fa programmi che o ami o odi. Se non va in onda fa discutere lo stesso. Perché la D'Eusanio disse quanto guadagnava in Rai per non fare niente. "Non come certi miei colleghi che...."
A ruota libera. Non potrebbe che essere così se hai di fronte Alda D'Eusanio. La televisione fatta signora: certa televisione, un pubblico ben preciso, orari sempre diversi. Programmi innovativi con molti tentativi d'imitazione, grandi polveroni, fan che registrano ogni cambio d'abito (roba che gira in Rete che lei non leggerà mai perché solo adesso sta provando a capire com'è fatto un pc), t-shirt scandalose (anche se quella più famosa Dalla: non è un cantante, è un consiglio ce l'ha un po' smitizzata: "Non feci in tempo a cambiarmi, tutto qua. Non lo rifarei mai più, volevano ammazzarmi"). Il programma che sta conducendo - con successo - chiuderà i battenti domenica 13 dicembre. Poi - ci dice - "sarò messa da parte per un po', come sempre".
Ci vediamo domenica. È questa la televisione che le piace fare? A me piace fare televisione e basta, magari quella che gli altri non fanno. La Rai mi dà un orario e uno spazio e io su questo lavoro. Stavolta mi devo misurare con una collocazione strana e con un pubblico sconosciuto. Dalle 10 e 5 alle 11 e 30, tanto per essere chiari, ho come concorrente il Papa. Ci vediamo domenica è l'esatto opposto di quanto c'è in tv. Di solito sono stimolati la curiosità morbosa e il pettegolezzo, anche quello più cattivo. Di un personaggio si parla per uno scandalo, una parolaccia, un gesto sconveniente. Ci si rivolge alla pancia, io cerco il cuore. Faccio l'anti-gossip e racconto la quotidianità dei miei ospiti. Una formula che premia, evidentemente, perché il programma va benissimo. Certo, Ricomincio da qui mi piaceva di più...
Quando fu ufficializzata la cancellazione del suo spazio pomeridiano non la prese benissimo. Come si riparte dopo questo genere di batoste? Posso chiamarle così, vero? È stato anche peggio. Una pugnalata in pieno cuore e il coltello è rimasto ancora dentro. A questo cose sono avvezza però. Ho ideato e condotto L'Italia in diretta che mi è stato tolto al massimo del successo dopo un anno. All'improvviso. E l'hanno dato a David Sassoli. La stessa cosa è successa con Al posto tuo. Mi hanno eliminata e hanno messo Paola Perego. L'ultima volta non mi hanno potuto sostituire perché il programma ero io. Probabilmente succederà anche con questo.
Un talk show alle 10 del mattino di domenica. A pensar bene è una sfida, a pensar male... Una punizione. Eppure anche stavolta sono ripartita con entusiasmo e sarebbe così anche se mi mettessero alle 2 del mattino. L'enusiasmo me lo dà la gente che mi guarda. Non la vivo mai come una sfida nei confronti dell'azienda perché in Rai ci sono cresciuta e conosco molto bene le regole del gioco. So quando sto per essere messa da parte e non vado mai a chiedere il perché. Però il dolore per quello che mi viene tolto rimane.
Il 13 dicembre andrà in onda l'ultima puntata del suo talk show. E poi? Non so assolutamente nulla. Ci sono abituata ma non è piacevole per niente.
Lei fa ascolti, i suoi programmi fanno tendenza. Le cose sono due, senza banalizzare: o non è sponsorizzata o è scomoda Per la precisione Ricomincio da qui faceva il 15% ed è stato sostituito da un programma che ha fatto il 3%. La seconda rete è crollata. Anche Ci vediamo domenica sta per finire, nonostante il successo. Nell'unica intervista che feci a Giovanni Falcone alla mia domanda se avesse paura di morire mi rispose: "Signora, si muore quando si è soli". Ecco, io sono sola. Non do fastidio, rispetto le regole, amo l'azienda in cui sono cresciuta, anche perché le devo quel po' di benessere che ho, venendo da una grande povertà. Mi ha fatto crescere non mancandomi mai di rispetto, tra alti e bassi. Ho 59 anni e sono ancora in piedi. Mi mancano le necessarie alleanze e non le ho perché non ne sono capace. Ho una vita privata normalissima, banale, non faccio notizia.
Ce la racconti la sua vita privata... Io vivo la morte di mio marito come non fosse mai avvenuta. Sto a casa con lui, vivo con lui, sono innamorata di lui. Ho amici che non c'entrano nulla col mondo dello spettacolo. Mi occupo degli altri. Forse perché sono rimasta contadina nell'anima, non sono capace di intessere rapporti in base alla convenienza.
Lei è una colonna della tv, lo dicono i fatti. Cosa le sembra delle nuove leve? Le faccio qualche nome: Balivo, Isoardi, Bianchetti, Toffanin... È un modo diverso di fare televisione, per cui loto vanno benissimo. Le hanno prese giovani e le hanno messe davanti a una telecamera come niente fosse. Sono dovute crescere in fretta e qualcuna ha fatto il passo più lungo della gamba ed è caduta. Ma non è colpa loro
Nel 2004 la De Filippi alla domanda di Sabelli Fioretti "Quali programmi non le piacciono?" rispose: "Quello della D’Eusanio. Ma lei è brava. Al posto di Cucuzza farebbe il 40% di ascolto". Le piacciono i suoi programmi ? O, meglio, gliene invidia qualcuno? Io penso della De Filippi la stessa cosa. È una macchina da guerra, la ammiro. Lavora 24 ore al giorno e indovina sempre il gusto del pubblico, ha un intuito animalesco. Ma non condivido i contenuti dei suoi programmi. Con l'eccezione di C'è posta per te. Detto questo non le invidio nulla, perché non riuscirei a tenere i suoi ritmi. Una vita di solo lavoro mi ammazzerebbe.
Nel 2008 fece molto scalpore una dichiarazione che rilasciò a TV Sorrisi e canzoni: "Per quattro anni non sono stata utilizzata dalla Rai. Prendevo 300mila euro l'anno per non fare nulla". Lo stipendio di un conduttore Rai, argomento caldissimo, di fronte al quale non si è sottratta. Anche in questo fa eccezione... Rispetto al mercato e a quello che do è comunque poco. Se poi guardo ai compensi degli altri, di un Fazio, della Ventura... il mio era molto più che onesto. Chi non lo dice è perché guadagna dieci volte di più. Non mi devo vergognare io ma un'azienda che paga e non ti fa produrre. Per un professionista è una cosa umiliante. Se non lavori per quattro anni sei morto. È un danno psicologico e professionale grandissimo. Non sarebbe bastato tutto l'oro del mondo a ripagare la sofferenza vissuta. Era uno spreco, è come tenere un cavallo di razza chiuso nei box. Nessuno però ha fatto un confronto tra il mio stipendio e quello degli altri. Una volta in un programma la Leofreddi me lo rinfacciò e io le disse semplicemente: tu sei una persona cattiva, se non capisci quanto sia umiliante per un professionista serio essere pagato per non fare nulla... | |
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futurAvvocatessa Moderatore
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| Titolo: Re: Alda sta per "risparire" 19/3/2010, 22:15 | |
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